La Fagiolina del Trasimeno (Vigna unguiculata) è un prodotto unico ed irripetibile che conserva inalterato un prezioso patrimonio di biodiversità tanto che nel 2000 è stato riconosciuta Presidio Slow Food.
E’ il fagiolo prima del fagiolo: è stata coltivata in Centro Italia sin dai tempi degli Etruschi mentre il fagiolo è stato importato solo con la scoperta delle Americhe. Essendo più difficile da coltivare e impegnativa nella raccolta del prezioso seme, che deve essere realizzata completamente a mano, a metà del secolo scorso la Fagiolina ha rischiato l’estinzione. Grazie alla nostra passione ed alla sinergia con alcuni agricoltori della zona, al prezioso contributo dell’Università di Perugia è stato possibile il suo recupero ed al progressivo reinserimento sul mercato che potete gustare oggi un legume quasi dimenticato.
Nel 2002 infatti, Fabio Berna, titolare dell’azienda agricola Melagrani, ha costituito insieme ad altre aziende agricole della zona il Consorzio Fagiolina del Trasimeno con lo scopo di tutelare e valorizzare il prodotto.
Dal punto di vista agronomico è una pianta rustica, particolarmente adatta alla coltivazione con metodo biologico. Il legume ha la buccia sottile e non richiede ammollo, si cuoce in circa mezz’ora e trova il suo posto in zuppe, minestre o al fianco di pesci di lago tipici della zona come carpa, tinca e luccio. Come sempre, un generoso filo d’olio non guasta, anzi fa sprigionare alla fagiolina la sua mite dolcezza e la tipica nota vegetale.
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